Il vaso di Satoshi

Se c’è una cosa che mi ha sempre affascinato di Bitcoin è proprio la figura del suo inventore, ed ho sempre pensato che sarebbe un ottima trama per un film di spionaggio, se ci pensate c’è tutto: un personaggio misterioso che vuole sovvertire l’economia moderna, una community online che la lotta contro le lobby dei potenti, i buoni e i cattivi, lo vedrei ben confezionato da David Fincher coi suoi toni dark, con un Brad Pitt nei panni dell’investigatore che tenta di scoprirne l’identità…

In dieci anni le speculazioni su chi si celasse dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto sono state maggiori di quelle fatte sulla sua moneta: congetture, nomi, smentite, “sono io Nakamoto”, roba da far impallidire persino le soap opera più blasonate, senza mai arrivare ad un vero risvolto o ad una rivelazione; è chiaro che il mistero affascina e non poco, sapere che esiste qualcuno il cui patrimonio, al cambio attuale, valga diversi miliardi di dollari e che di fatto si potrebbe annoverare tra le persone più ricche al mondo di certo non lascia indifferenti, il mistero poi del fatto che tale patrimonio è rimasto intonso ancora oggi apre le più disparate teorie: chi vuole Nakamoto un filantropo idealista non attaccato al denaro, chi pensa invece che sia morto e per questo il suo patrimonio perduto tra i blocchi della blockchain…

20 Maggio 2020…l’halving e la pandemia!

…“Eppur si muove” esclamava Galileo, ed è un’esclamazione che casca a pennello persino in questa storia, dal momento che 40btc sono stati mossi in data 20 maggio 2020 da un indirizzo la cui creazione risale ai primi mesi di vita di bitcoin, suggerisce che potrebbe essere proprio Nakamoto ad aver gestito la transazione…

Il sito http://satoshiblocks.info/ ha sondato in lungo e in largo la blockchain a partire dal blocco genesi per tracciare quella che potremmo definire la “Satoshi Path”, ovvero una rassegna di tutti i blocchi che secondo simulazioni matematiche ortogonali dovrebbero essere stati minati da un singolo miner, ma l’autore del monumentale lavoro non si sbilancia e si riferisce a questo fantomatico minatore come “Pathoshi”, che potrebbe, con qualche probabilità, essere proprio il creatore di Bitcoin; seguendo questa “path” possiamo notare che il blocco 3654 che contiene la coinbase da cui sono stati spostati i 40btc incriminati non apparterrebbe a Pathoshi/Satoshi, confutando di fatto questa teoria. Benchè neanche l’antitesi possa essere smentita, possiamo comunque affermare con buona probabilità che chiunque abbia minato quel blocco se non sia Satoshi stesso, sia stata comunque una persona molto vicina a lui, e che forse ne conosca anche l’identità, il blocco risale infatti al primo mese di vita di Bitcoin ed anche se Satoshi non era l’unico minatore all’epoca, il protocollo non godeva di alcuna notorietà ed era ad appannaggio di pochi eletti presenti sulla mailing-list o sui forum di p2p. Impossibile sapere la verità, ma per quanto affascinante sia tutto questo, la storia investigativa al momento termina qui.

Ma cosa accadrebbe se Satoshi tornasse?

Balenata l’ipotesi di un suo possibile ritorno l’intera rete si è scatenata nel predire cosa potrebbe accadere alla community e al protocollo stesso se il suo creatore si palesasse esplicitamente: che muova un satoshi o tutto il milione in suo possesso è probabile che gli effetti potrebbero essere altrettanto devastanti per l’influenza psicologica che potrebbe avere sugli utenti. Tralasciando la diatriba su chi si celi dietro lo pseudonimo, che sia un singolo o un collettivo, e che egli non solo non sia morto ma che non abbia nemmeno perduto le chiavi di accesso, in questo scenario sarebbero due le caratteristiche preponderanti ad una sua possibile influenza sul mercato:

  • il patrimonio che oggi vale svariati miliardi di dollari
  • la sua figura di ceo

nel primo caso è facile immaginare come una liquidazione di tale patrimonio potrebbe impattare negativamente sul mercato, benchè non ci sia possibilità di assorbire una somma così ingente anche solo il tentativo potrebbe quasi istantaneamente portare il prezzo prossimo allo zero, e nel caso di voler centellinare i withdrawls, anche questi avrebbero impatto negativo: Valerio Gallitto, amico e divulgatore crypto, mi riportava alla mente la liquidazione fallimentare di Mt.Gox da parte dell’avvocato Kobayashi che in più riprese influenzò puntualmente il mercato ad ogni risarcimento per gli investitori incazzati. Insomma rientrare in possesso di tale cifra, se non abilmente amministrata potrebbe influenzare il mercato in diversi modi.

Ma anche un suo semplice ritorno potrebbe farlo: ho sempre sostenuto che una delle forze più grandi di Bitcoin, che lo ha posto al di sopra di qualsiasi altro progetto crypto da esso derivato, risiedesse non nel protocollo o nella tecnologia, ma nel più semplice fatto che Bitcoin non avesse padrone, che fosse uno strumento che un padre amorevole ha creato e poi lasciato in mano alla community che di fatto ne ha preso le redini; mai influenzato da una dichiarazione del proprio amministatore delegato, mai finito in scandali di corruzione o scam, niente champagne, niente serate con la cravatta “sbottonata”, nessun tweet ne diatriba pubblica su chi avesse la mempool più grossa, nessun flame e nessuna community spaccata a metà per seguire l’uno o l’altro guru. E non venitemi a parlare di Roger Ver cortesemente…

Speculatori o sognatori?

Bitcoin è autentico perchè Satoshi ci ha lasciato, ha abbandonato i suoi figli per proteggerli, ci ha dato lo strumento perfetto per combattere un sistema economico ormai stantio, ci ha dato le istruzioni su un “foglio bianco”, un lascito di enorme responsabilità, a me piace pensare che ogni speculatore che sogna la lambo prima o poi si innamori di ciò che c’è dietro a Bitcoin, anche in minima parte, sarà anche lento, poco scalabile, ci vogliono i layer2 e tutta quella roba da nerd, ma alla fine la tua prima volta rimane pur sempre la migliore scopata della tua vita, o almeno quella più autentica.

Non c’è cosa più affascinante di sapere chi è Satoshi, perchè se n’è andato, perchè non tocca il suo patrimonio miliardario, perchè non ci da un segno della sua presenza, sono tutte domande a cui spero, nonostante tutto, di non avere mai risposta, perchè ci sono cose che semplicemente non dobbiamo, forse, sapere.

Il fascino dell’ignoto domina tutto.
(Omero)

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